Aspetto psicologico

Le ripercussioni sulla vita della persona affetta da patologie ipofisarie possono essere molte, di diversa natura e complessità dal punto di vista psicologico.
I sintomi come ansia e depressione, anche senza motivo apparente, possono derivare dal ritardo nel riconoscimento della malattia, dall’incertezza delle cause e della convivenza con le manifesti degli effetti di una patologia spesso cronica.
In alcuni casi questi sintomi potrebbero essere i primi segnali della patologia e facilitare la diagnosi medica. Tuttavia è difficile associare l’ansia, la depressione e gli altri sintomi alla malattia ipofisaria se non ancora conosciuta e ciò potrebbe contribuire ad un allungamento dei tempi per la diagnosi, che solitamente viene formulata con certezza solo dopo alcuni anni.
Altre variabili, collegate con l’immagine corporea, possono assumere grande influenza, come un’alterazione dell’immagine di sé, indipendentemente che si tratti di un’alterazione fisica oggettiva o che sia solo percepita soggettivamente dal paziente come invalidante o comunque tale da non consentirgli più di “riconoscersi” sul piano fisico e psicologico.
L’acromegalia, ad esempio, per la crescita irregolare di alcune parti del corpo visibile a sé e agli altri, può causare un vissuto di estraneità e alienazione rispetto a se stessi; l’irsutismo nelle donne affette da Sindrome di Cushing o la riduzione della libido negli uomini con prolattinoma hanno spesso ripercussioni dirette sulla sfera sessuale e quindi sulla vita di coppia.

La sfera psicologica è condizionata quindi da diversi fattori:

  • Tempo intercorso dall’esordio della malattia alla diagnosi
  • Insorgenza insidiosa con sintomi clinici (miglioramenti alternati a peggioramenti)
  • Sintomi rari e di difficile lettura (disturbi emotivi e dell’umore, modificazioni corporee…)
  • Sintomi psicologici (demoralizzazione, irritabilità, apatia emotiva…)
  • Prospettive di cura che, se non adeguatamente illustrate dal medico o non  sufficientemente compresa dal paziente, possono alimentare aspettative irrealistiche, destinate alla delusione
  • Auto percezione confusa e negativa (incapacità e difficoltà a riconoscersi,  scarsa progettualità…)
  • Ridotta efficienza cognitiva (disturbi dell’attenzione e della memoria).

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